Terzo settore e Partenariato speciale pubblico-privato su gestione beni culturali: L’APPROFONDIMENTO

Le nuove linee guida ministeriali rendono concreto il Partenariato speciale pubblico-privato per la gestione dei beni culturali da parte degli enti del Terzo Settore. Vi proponiamo di seguito l’approfondimento a cura del Dott. Luigi Zampi, nuovo Referente di Confisi per il Terzo Settore.

E’ stato pubblicato il decreto n.79 del 30 luglio 2025, che descrive le procedure operative per rendere attuabile la partnership ormai necessaria per permettere agli enti del terzo settore di valorizzare i Beni culturali partecipando a pieno titolo alla progettazione degli interventi

Con questo atto si supera l’immagine del Terzo Settore come mero fornitore di servizi all’interno del bene culturale e gli ETS possono a pieno titolo occuparsi della sua gestione e valorizzazione.

Nel decreto è presente infatti la disciplina operativa del Partenariato Speciale Pubblico-Privato, sulla base delle norme create dal Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 36/2023), che toglie ambiguità e fornisce chiare linee guida su come creare il partenariato sia per i beni statali che per quelli regionali.

Il decreto, prima di descrivere le linee guida, le inquadra all’interno della normativa di riferimento (in particolare art. 134 comma 2 del d. lgs. n. 36/2023 e art. 89, comma 17, del d. lgs. n. 117/2017). Viene citato il Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n.42/2014) e la centralità dell’intervento privato motivato da finalità di solidarietà sociale. Cita inoltre la convenzione di Faro del 2005 come riferimento europeo per affermare il diritto di godere e di partecipare alla valorizzazione dei beni pubblici.

In questo quadro e in coerenza con recenti decisioni della Corte Costituzionale è riconosciuta al Terzo Settore una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse generale. Tutto ciò si concretizza nell’ultima parte del decreto, in cui vengono descritti gli adempimenti dell’ente pubblico per avviare il partenariato (in particolare la predisposizione del progetto di valorizzazione del bene e la pubblicazione dell’avviso) e quelli dell’ente privato che vuole aderire all’avviso (in particolare la redazione della proposta partenariale con tutti i suoi elementi). Tutto ciò ai fini della co-progettazione esecutiva con l’ente che verrà ritenuto idoneo. 

In definitiva il decreto si pone come base pratica per favorire il partenariato speciale, in particolare con gli ETS. Sicuramente aderire alle procedure previste dal decreto richiederà precisione e attenzione alla qualità del progetto. La Divisione Terzo Settore di Confisi è quindi a fianco degli ETS che vogliono sviluppare co-progettazione con gli Enti Pubblici e si pone come riferimento per la conoscenza e l’interpretazione delle norme attuali.

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